Cantata BWV 174 n.1 per orchestra “Ich liebe den Höchsten von ganzem Gemüte” (Leipzig, 1729)
Dopo l’ascolto del video precedente, oggi mi sembra doveroso accennare poche righe su Bach, il secondo passo per capirne la musica.
Johann Sebastian Bach (Eisenach, 1685- Lipsia, 1750) fu in vita principalmente clavicembalista ed ancor più organista virtuoso. Come compositore, diversamente dai suoi contemporanei Händel e Telemann, fu per molto tempo considerato di nicchia ed il suo modo di scrivere spesso reputato tradizionale e “demodé”. Poche le opere da lui composte stampate ai suo tempi, all’incirca una dozzina, così anche per tutto il cinquantennio successivo alla sua morte fino al 1801 quando fu finalmente pubblicato Il clavicembalo ben temperato. Il vero revival cominciò solamente dopo l’esecuzione nel 1829 a Berlino della Passione Secondo San Matteo, diretta da Felix Mendelssohn.
Bach si ricorda soprattutto per la polifonia ed il contrappunto (d’ispirazione italiana), i cui principi armonici furono utilizzati in seguito da molti compositori successivi (Martini, Beethoven, Mozart, Chopin, Schumann, Mendelssohn, Liszt, Brahms, Reger) e, non meno importante, per i contenuti sostenuti dalla sua forte fede luterana, motivo principale per cui scartò l’intento di comporre brani quali sonate o melodrammi (da lui ritenuti “piacere” e non “arte”), molto in voga all’epoca, privilegiando tematiche religiose e drammatiche, con estremo interesse per la liturgia, contenuti che ritroviamo soprattutto nelle Passioni, negli Oratori, nei Mottetti e nei Corali.
Le sue opere sono dunque da considerarsi, a motivo della loro complessità, sotto vari punti di vista: intellettuale, stilistico ed estetico.
Tra i maggiori esecutori di Bach si annoverano Karl Richter, Arthur Grumiaux e Glenn Gould.
Le opere furono per voce e coro, per organo, per clavicembalo, per altri strumenti solisti, per musica da camera e per orchestra.
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