Molti sono ormai gli articoli nel web riguardanti la musica e le lezioni di pianoforte ma uno di quelli che mi ha colpita porta la firma di Nisshin M. Claus che, attraverso una rapida ricerca, scopro essere un monaco buddista.
Da subito l’impressione data dalle sue parole è di una grande semplicità e capacità di arrivare immediatamente al cuore della questione.
In sintesi, egli dice che vivere, respirare e diventare Musica dovrebbe essere la meta di ogni musicista e ascoltatore, sia esso professionista e non.
La Musica non dovrebbe essere però un fatto per pochi “eletti” e nemmeno un fenomeno meramente intellettuale. “Non bisogna essere particolarmente dotati per godere appieno delle proprietà della musica” (senza nulla togliere importanza a chi professionalmente si sia dedicato anni e anni di necessario studio).
L’autore dice anche che “per troppo tempo il fare musica e l’ascoltarla sono rimasti due fenomeni distaccati” e che invece è necessario che il musicista sappia fare entrambe le cose, anzi, per essere un bravo musicista è indispensabile che si sappia ascoltare e che si ascolti molta musica.
Dice, ancora che “La Musica, dal momento in cui è stata composta, non appartiene più al compositore, ma a tutti coloro che ne vengono a contatto” poiché “le orecchie non sono dominio di pochi” ed “L’azione di ascoltare parte per prima cosa dal di dentro”; al musicista bisognerebbe prima insegnare “come” si ascolta la Musica e successivamente “come si suona”perché siamo troppo abituati oramai a “sentire” musica facendo altro nel momento stesso in cui stiamo ascoltando (in ciò che oggi si definisce multi-tasking).
E vi lascio con un ultimo consiglio di questo splendido e saggio autore che non può che trovarmi d’accordo:
“dedicare tempo all’ascolto è dedicare tempo a voi stessi”.